Un Classico Chic Anni ’80 Rivisitato dal Ristorante La Riserva di Castel d’Appio

Il cocktail di gamberi è un antipasto di pesce che incarna perfettamente l’eleganza e la golosità della cucina anni ’80. Questo piatto, che ha origine nella cucina degli Stati Uniti e del Regno Unito degli anni ’60, è diventato infatti un’icona della ristorazione italiana verso la fine degli anni ’80, conquistando il palato di molti con la sua combinazione unica di sapori e la sua presentazione raffinata.

La Ricetta Tradizionale del Cocktail di Gamberi

Il cocktail di gamberi è composto da gamberi o gamberetti, prima cotti a vapore e poi conditi con una deliziosa salsa rosa. Questa salsa, quindi creata mescolando maionese, senape, salsa Worcestershire, ketchup e un tocco di cognac, avvolge i gamberi in una cremosità sapida e delicata. Il tutto viene poi servito freddo, tradizionalmente in un bicchiere da cocktail, da cui deriva il nome del piatto. Il risultato è un antipasto elegante, perfetto per iniziare un pasto con un tocco di classe.

La Qualità delle Materie Prime

Il segreto per un cocktail di gamberi perfetto risiede infatti nella freschezza e nella qualità degli ingredienti. I gamberi devono essere freschissimi e cotti al punto giusto per mantenere la loro consistenza succosa e delicata. Anche gli altri ingredienti della salsa devono essere di alta qualità per esaltare il sapore del piatto senza sovrastarlo.

Cocktail di Gamberi
Cocktail di Gamberi vers. 2.0 – Ristorante La Riserva di Castel d’Appio – Ventimiglia

La Versione del Ristorante La Riserva di Castel d’Appio

Al Ristorante La Riserva di Castel d’Appio a Ventimiglia, il cocktail di gamberi viene riproposto con una variante sfiziosa e innovativa che ha riscosso grande successo tra i nostri ospiti. Oltre alla classica preparazione, aggiungiamo un tocco di freschezza e colore con l’accompagnamento di frutti esotici come l’Averrhoa carambola, il Physalis o Alchechengi peruviano, e il melone. Questi frutti non solo aggiungono un contrasto di sapori dolci e aciduli, ma conferiscono anche una nota di eleganza e raffinatezza al piatto.

La Preparazione del Nostro Cocktail di Gamberi

  1. Ingredienti Principali:
    • Gamberi freschi
    • Maionese
    • Senape
    • Salsa Worcestershire
    • Ketchup
    • Cognac
    • Frutta esotica: Averrhoa carambola, Physalis, melone,…
  2. Preparazione dei Gamberi:
    • Puliamo e cuociamo i gamberi a vapore, assicurandoci che mantengano la loro consistenza e sapore delicati.
  3. Preparazione della Salsa Rosa:
    • Mescoliamo maionese, senape, salsa Worcestershire, ketchup e cognac fino a ottenere una salsa omogenea e cremosa.
  4. Assemblaggio del Piatto:
    • I gamberi vengono conditi con la salsa rosa quindi serviti in eleganti bicchieri da cocktail.
    • Aggiungiamo i frutti esotici tagliati a pezzetti intorno ai gamberi per un tocco di freschezza e colore.
  5. Presentazione:
    • Il nostro cocktail di gamberi viene servito freddo, decorato con carambola e Physalis per un effetto visivo accattivante e un gusto unico.

Conclusione

Il cocktail di gamberi del Ristorante La Riserva di Castel d’Appio è una rivisitazione del classico antipasto anni ’80, arricchita con frutti esotici che ne esaltano il gusto e la presentazione. È un piatto che combina la tradizione con l’innovazione, offrendo ai nostri ospiti a tutti gli effetti un’esperienza culinaria raffinata e deliziosa. Vi invitiamo a provare quindi questo antipasto iconico nel nostro ristorante e a lasciarvi conquistare dai suoi sapori avvolgenti e chic. Buon appetito!


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al Ristorante La Riserva di Castel d’Appio

La bouillabaisse, conosciuta in Italia come boiabessa, è una zuppa di pesce tradizionale della Provenza, una regione del sud della Francia. Questo piatto, ricco di sapori e di storia, è un simbolo della cucina marsigliese ed è preparato con una varietà di pesci e frutti di mare, insaporiti da erbe aromatiche e spezie locali.

Bouillabaisse
Bouillabaisse proposta al Hotel Ristorante “La Riserva di Castel d’Appio

Storia e Origini

Il nome bouillabaisse deriva dall’occitano “bolhabaissa”, una combinazione di due verbi: “bolhir” (bollire) e “abaissar” (cuocere a fuoco lento). Questo riflette il processo di cottura del piatto, che prevede una prima fase di ebollizione seguita da una lenta cottura a fuoco basso. Originariamente, la bouillabaisse era una pietanza semplice preparata dai pescatori marsigliesi con i pesci di scarto invendibili, ma nel corso del tempo si è trasformata in un piatto raffinato e apprezzato in tutto il mondo.

La Bouillabaisse alla Marsigliese

La ricetta tradizionale della bouillabaisse prevede l’uso di almeno quattro pesci fondamentali: scorfano, triglia, grongo e gallinella. Tuttavia, possono essere aggiunti altri pesci come dentice, rombo, cefalo, e invertebrati come mitili e granchi.

La preparazione inizia con una base di pomodori, olio extravergine di oliva, aglio, cipolla ed erbe aromatiche.

I pesci, puliti e tagliati, vengono aggiunti al brodo che, una volta cotto, viene filtrato e riutilizzato per insaporire ulteriormente il piatto. La bouillabaisse viene servita accompagnata dalla “rouille”, una salsa cremosa a base di pane, fumetto di pesce, aglio, tuorlo d’uovo, olio di oliva, zafferano e peperoncino.

La Bouillabaisse al Ristorante La Riserva di Castel d’Appio

Al Ristorante La Riserva di Castel d’Appio a Ventimiglia, la bouillabaisse è una specialità che viene proposta da oltre 70 anni. Questo piatto iconico rappresenta quindi non solo una tradizione culinaria, ma anche una connessione culturale tra la Provenza e la Liguria. La nostra versione della bouillabaisse prevede l’uso di scorfano, gallinella di mare, rana pescatrice, scampi e mazzancolle, quindi esclusi i pesci azzurri che non si adattano alle lunghe cotture.

La Nostra Ricetta

Per preparare la nostra bouillabaisse, seguiamo una metodologia tradizionale con attenzione ai dettagli per garantire un sapore autentico e indimenticabile:

  1. Ingredienti Principali: Scorfano, gallinella di mare, rana pescatrice, scampi, mazzancolle, pomodori pelati, olio extravergine di oliva, aglio, cipolla, erbe aromatiche.
  2. Preparazione del Brodo: In una grande pentola, soffriggiamo cipolla, aglio e pomodori pelati con olio d’oliva. Aggiungiamo i pesci puliti e tagliati, coprendo il tutto con acqua calda. Portiamo a ebollizione e poi riduciamo il fuoco, lasciando cuocere lentamente.
  3. Filtraggio e Seconda Cottura: Il brodo viene filtrato e rimesso in pentola con i pesci per una seconda cottura, esaltando i sapori.
  4. Servizio: La bouillabaisse viene servita calda con crostini di pane tostato e una generosa dose di rouille.

Conclusione

La bouillabaisse del Ristorante La Riserva di Castel d’Appio rappresenta un connubio perfetto tra tradizione e innovazione culinaria. È un piatto infatti che racconta la storia del mare e dei pescatori, e che porta in tavola i sapori autentici della Provenza e della Liguria. Vi invitiamo a provare questa prelibatezza che da oltre sette decenni delizia i nostri ospiti, portando un pezzo di Marsiglia nel cuore di Ventimiglia. Buon appetito!

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Un Tesoro del Ponente Ligure Apprezzato dagli Chef

U Ghìnbařu Russu

…tra le specialità del Ristorante La Riserva di Castel d’Appio

Fin dal dopoguerra, pochi pescatori professionisti si dedicavano alla pesca del gambero rosso per soddisfare le richieste di ristoratori d’elite che lo offrivano a clienti dal gusto raffinato. Erano soprattutto i ristoranti dell’estremo Ponente Ligure e della Costa Azzurra a proporre questa prelibatezza. Rigorosamente pescata lungo la costa locale, poiché essa si adagiava a oltre duecento metri di profondità a poche miglia dalla costa. Non era una pesca facile con le semplici imbarcazioni a remi, ma sicuramente remunerativa.

Negli anni Ottanta, le flotte pescherecce di Oneglia e Sanremo hanno iniziato a prestare maggiore attenzione a questo settore. Garantendo un costante rifornimento di gamberi rossi alle tavole dei ristoranti di Ventimiglia e della Riviera dei fiori. Fino a renderli celebri in tutto il territorio.

Aneddoti sul Gambero rosso di Sanremo:

Paolo Conte lo conferma nella sua canzone “Genova per noi“: “…In un’immobile campagna / con la pioggia che ci bagna e / i gamberoni rossi sono un sogno / e il sole è un lampo / giallo al parabrise…”.

Al Ristorante

I ristoranti della Riviera, per evidenziare la freschezza del prodotto, lo denominavano “Gambero rosso d’Oneglia” o “di Sanremo” a seconda del porto di provenienza dell’imbarcazione fornitrice; così, Ventimiglia, spesso luogo d’origine del prodotto, perdeva la paternità dei suoi gamberi. Negli anni Cinquanta, infatti, a Ventimiglia rimase solo la flotta di barche a remi dei pescatori amatoriali, che continuarono il loro hobby anche senza il porto; nel frattempo, i professionisti si stabilirono a Bordighera e Sanremo, fino all’abbandono completo.

Poi, il 21 marzo 2015, in segreto, i governanti di Italia e Francia ridefinirono i confini territoriali delle acque al largo di Ventimiglia e Mentone. Ristringendo i confini italiani a favore dei francesi, assegnarono loro la ricca di pesci “Fossa del Cimitero” e l’altrettanto importante “Canale di Sant’Antonio”, nelle acque ventimigliesi, proprio un luogo di riproduzione dei gamberi rossi.

ACCORDO ITALO-FRANCESE DI CAEN

Successivamente, su questi due siti, una motovedetta doganale francese sequestrò un ignaro peschereccio sanremasco, accusandolo di pescare oltre confine. Questo incidente, contribuì a ridefinire la mappa dei luoghi di pesca dei gamberi, risvegliando sacrosanti campanilismi.

Nell’autunno del 2017, l’Amministrazione Comunale di Ventimiglia ha concesso la DE.CO. al “Ghinbaru russu pescau int’u Canà de Sant’Antoniu”. La particolare qualità di questi gamberi si esalta nei mesi caldi quando le femmine assumono una colorazione azzurro violacea nell’addome, dovuta alla presenza del “Caviale di gambero“, cioè le delicatissime uova.

Pesca del Gambero Rosso di Sanremo

Basterebbero le parole di Bottura per capire quanto il gambero rosso sanremese sia un’eccellenza unica nel suo genere. Un prodotto estremamente locale che, a tavola, è capace di emozionare. La pesca del gambero rosso sanremese risale ai primi del 1900 e nel 2008 il Comune e la Regione Liguria hanno avviato l’iter per il riconoscimento del marchio IGP, ottenuto pochi mesi dopo. Un marchio di certificazione che garantisce la tracciabilità del prodotto, valorizzando il lavoro dei pescatori e dando valore aggiunto alla materia prima. Il gambero ha anche ottenuto la Denominazione Comunale di Origine (DE.CO).

I pescherecci si spingono anche a 10 chilometri dalla costa, dove i gamberi vengono raccolti tra i 500 e i 700 metri di profondità. Esse si trovano nelle cosiddette fossate, una sorta di “buche” in cui i crostacei scendono per nutrirsi. Qui vengono calate delle reti, chiamate “a strascico”. Trainate dalle barche in movimento lento, che raccolgono gamberi e anche qualche pesce. Anche se apparentemente potrebbe non sembrare, quella del gambero rappresenta una tipologia di pesca “sostenibile”. A quella profondità sui fondali non è presente flora marina ma essenzialmente fango, per questo la raccolta a strascico non comporta un impatto negativo sull’ambiente subacqueo. E’ il momento più atteso, quello in cui i pescatori scoprono se la raccolta è stata proficua.

Dopo la pesca, i prodotti vengono immessi immediatamente sul mercato, appena i pescherecci toccano nuovamente terra. Questo permette di mantenere intatte le proprietà nutritive e il sapore tipico del gambero. Il prezzo varia a seconda della grandezza del crostaceo: gli esemplari più grandi, con un maggior quantitativo di carne, hanno un costo più elevato.

Come cucinare i Gamberi di Sanremo:

L’hotel Ristorante La Riserva di Castel d’Appio propone i Gamberi rossi di Sanremo a crudo con olio e limone oppure su favolose insalate e su primi piatti gourmet

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